“Le esperienze che contano sono spesso quelle che non avremmo mai voluto fare, non quelle che decidiamo noi di fare“.
…conflitti interiori
Una giornata frenetica quella di oggi, con ancora molte voci di corridoio e nessuna decisione concreta ancora.
Mentre mi affaccendo a preparare la colazione per tutti, spulcio tra i vari articoli del mattino per scoprire se ci sono delle novità su ulteriori chiusure data l’emergenza Covid-19 in atto.
Un punto su cui molti si sono soffermati e del quale si parla in questi giorni è la questione fra l’autorità dello Stato, esercitata dal cosiddetto “stato d’emergenza” e il potere messo in atto dalle Regioni cosa che potrebbe ampliare il rischio di produrre
RIFORME A METÀ…
Infatti sembra proprio che i rapporti tra il centro e la periferia siano via via sempre più tesi con, in alcuni casi, situazioni di forte contrapposizione, come è accaduto in Campania nei giorni scorsi o come quelli sperimentati nella prima ondata a marzo.
Un accenno all’autonomia differenziata dei Presidenti regionali la si nota dagli ultimi decreti usciti e dalle indiscrezioni che circolano in questi giorni attraverso i media: da un lato sembra che le Regioni vogliano agire sul centro per rafforzare la propria autonomia, dall’altro invece sembra che questa venga sacrificata puntando invece sul “gioco di squadra”.
Ma ciò forse crea in noi una trama confusa di quelle che dovrebbero essere le competenze di ciascuno e di come queste debbano essere regolamentate.
Nella prima fase operativa si è osservata una concentrazione del potere, superando i diritti costituzionali della Repubblica – come è dettato appunto dallo stato di emergenza che sacrifica i principi repubblicani in favore di un obiettivo comune inquadrato nel contrasto al contagio del virus – cosa che è stata in parte positiva e in parte negativa.
I provvedimenti applicati hanno infatti dimostrato una difficoltà di interpretazione e di gestione dei casi specifici regionali, compreso l’eventuale superamento delle deficienze tecniche locali che dovevano essere garantite.
… E DISTANZIAMENTI REGIONALI
Ecco che il protrarsi dello stato emergenziale – a quanto pare non più una condizione di breve periodo! – e il moltiplicarsi dei divieti, ha prodotto un accentuarsi delle tensioni e dei disagi interni che non riescono più a sostenere questa situazione.
L’epidemia non ha che sottolineato i seri problemi (come il bisogno di implementare un aggiornamento dei sistemi istituzionali e amministrativi) e il difficile rapporto, mai completamente risolto, tra le istituzioni locali e il potere centrale, ponendoci di fronte a delle scelte durissime:
In linea di massima le decisioni prese a livello centrale non possono essere modificate da parte delle Regioni, soprattutto se queste sono state assunte con atti amministrativi (decreti legge). Ne consegue che una volta dichiarato il carattere nazionale dell’emergenza le istituzioni operanti ai vari livelli di governo non possono derogare a quanto deciso a livello statale. Solo in caso di situazioni di forte problematicità è possibile un discostamento regionale con norme magari più ferree rispetto a quelle adottate.
GESTIONE CENTRALIZZATA O AUTONOMIA?
Ordunque per rispondere alla domanda di fondo:
Nella situazione epidemica a cui ci troviamo di fronte è meglio permettere al centro di coordinare e allestire le dovute misure per uscire da questa criticità oppure è preferibile rendere le Regioni più autonome nel movimento, in modo da poter rispondere meglio alle peculiarità territoriali con il rischio però di avere risposte differenti allo stesso problema?
Essendo una questione di portata nazionale è giusto che intervenga lo Stato con misure adeguate di protezione civile per cui non sembra completamente praticabile la via della totale concessione di un’autonomia alle Regioni per far fronte alla crisi attuale. Questo non esclude che gli interventi statali non possano essere di supporto a quelli locali.
Da un po’ di tempo ho deciso di guardarmi qualche film in inglese per non perdere completamente di vista la lingua. Per questa sera mi sono già preparata una puntata della serie How to Get Away with Murder che ho iniziato da poco e che mi sta prendendo tantissimo…devo dire che è proprio una serie avvincente!