“Non importa ciò che credi; ciò che conta è perché lo credi, e quanto puoi mostrare che sia accurato ciò che credi“.
…post mortem
Viviamo in un mondo dove senza pensarci troppo acconsentiamo all’accesso dei dati personali da parte di utenti terzi quando li inseriamo in una pagina….postiamo foto e video della nostra vita privata e delle nostre abitudini con una facilità tale per cui non si fa neanche in tempo a dire cheese!
Ma qualcuno si è mai chiesto cosa succede a tutti questi dati che continuamente immettiamo – anche senza volerlo –nel
GRANDE MONDO DEL WEB?
Quando moriremo – il che succederà prima o poi! – cosa ne sarà delle conversazioni in chat delle mail archiviate nella nostra posta elettronica e dei nostri account social?
Teniamo presente che qualsiasi mossa facciamo nel web lascia dietro di sé una traccia, una combinazione di informazioni contenute sì in account protetti da password ma che costituiscono l’Identità digitale e che debbono necessariamente essere regolamentati.
È chiaro che tali dati non scompaiono con il nostro decesso, anzi restano visibili alla rete
PER SEMPRE!
L’enorme quantitativo di dati che lasciamo non ha solo delle problematiche a livello successorio ma anche etiche specialmente se quella persona guadagnava con la rete (influencer, youtuber ecc.).
Per il momento in Italia non vi è una specifica legislazione in materia di successione del patrimonio digitale. Esiste sì una normativa riguardo alla privacy e sulla protezione dei dati personali ma non vi è nulla che disciplini i dati di chi è deceduto.
Il decreto legislativo 101/2018 ha aggiunto la possibilità di stilare una sorta di testamento digitale che precluda a terzi, l’utilizzo dei propri dati personali e nel quale si stabilisce la modalità in cui tutelare il proprio patrimonio digitale.
PULIZIE DI PRIMAVERA
Anche nella nostra “camera” digitale occorre fare un po’ di pulizia ogni tanto, togliere il superfluo eliminando account inutilizzati per ridurre la propria presenza online.
Secondo aspetto, per agevolare chi dovesse occuparsi dei nostri affari dopo il trapasso, sarebbe utile creare un elenco con i dati di accesso ai vari siti a cui ci siamo abbonati/iscritti indicando nome utente e password…oppure si può anche qui essere digitali e disporre di un’app di password manager da tenere in un luogo sicuro per evitare che gli eredi debbano fare unicamente riferimento ai titolari dei dati per recuperare le info di accesso.
Ma chi può esercitare i diritti relativamente ai dati personali in caso di morte?
Il decreto sopra citato chiarisce che si tratta di persone che abbiano un interesse proprio, che agiscano a tutela dell’interessato o che risultino suo mandatario oppure qualora posseggano altre ragioni a carattere familiare….e quindi?
- Congiunti
- Esecutori testamentari
- Chiunque detenga un interesse proprio nel difendere i diritti patrimoniali derivanti dalla morte dell’interessato stesso.
L’OBLIO IN PRATICA
Alcuni esempi di piattaforme che rendono più agevole l’ottenimento della cancellazione dell’account del titolare deceduto sono ad esempio Facebook e Google.
Google permette agli utenti di selezionare chi potrà accedere al nostro account con la possibilità di procedere alla cancellazione mediante la funzione “Gestione account inattivo”. In alternativa è possibile valutare con i familiari la possibilità di chiudere l’account o di ottenere alcuni suoi contenuti senza che però vengano rilasciati i dati di accesso che restano riservati.
App come Facebook e Instagram permettono di convertire il profilo di soggetti deceduti come pagine commemorative dove si può comunque postare e apporre modifiche. Anche qui esiste la possibilità di indicare un contatto “erede” che favorirà la gestione e l’accesso all’account del de cuius.