MarzoMacerata, lì 10 marzo 2020

Credo di poter scrivere che oggi ci siamo sentiti tutti un po’ spaesati. Il decreto che è uscito la notte scorsa e che è stato annunciato ieri sera in conferenza stampa dal nostro Presidente del Consiglio, ci ha lasciato un po’ sconcertati. L’emergenza c’è, i reparti di terapia intensiva sono pieni, la nostra sanità non riesce più a far fronte al numero di contagiati. Continuo a pensare dentro di me che tutto questo doveva essere fatto prima, che, sull’esperienza della Cina, avremmo dovuto chiudere molto prima i rapporti di ogni genere fra le persone. Continuo ad evitare di ascoltare in continuazione notizie in TV e sui social. Ognuno dice la sua, molte persone parlano senza averne le competenze, senza poi dire di quelli che si mettono a fare Nostradamus.

Il decreto porta il nome “Resto a casa”……ebbene restiamo a casa direi! Mi sento un po’ spaesata perché sono abituata a muovermi, a stare con i clienti, però tutto sommato, pensandoci in fondo in fondo tutto questo non mi dispiace. Forse, chissà, tutto questo servirà a ridimensionare un pochettino tutti noi, a ragionare su quello che è veramente importante, a riflettere su alcune cose. Mi faccio queste domande: ho paura del virus? Forse sono un incosciente, però no, non ho paura al momento. Ho paura per i figli e per tutte le persone più anziane che potrebbero invece contrarlo e avere la peggio. Ieri addirittura si mormorava che, essendo terminati i posti in terapia intensiva, avrebbero “scelto” chi salvare e chi no. E’ al di fuori di ogni rispetto dei diritti umani, ma è pur vero che i posti sono quelli. Stanno facendo il massimo per ampliarne il numero, ma è un’operazione che non si fa da oggi a domani.

Ho fatto un sogno stanotte e ci ho ripensato tutto il giorno.

Ho immaginato di essere in uno di quei film di fantascienza (o che pensavamo fossero tali, vista la situazione) e ho sognato di essere stata trasformata in libellula per poter volare ovunque e per poter ascoltare qualsiasi cosa volessi. E così mi sono ritrovata in una stanza bellissima, piena di affreschi e con un meraviglioso arredamento barocco. C’è un tavolo molto lungo, in legno lucido, una luce fioca che entra dalle finestre perché è tardo pomeriggio. Ci sono circa 15 persone, quasi tutti uomini, parlano di varie manovre economiche che non riesco bene a comprendere, parlano di moneta, sento parlare di “salto” della moneta. Dicono che non si possono permettere che uno Stato economicamente avanzato crei problemi di default di bilancio e quindi bisogna semmai intervenire con misure forti. Un uomo prende la parola e sostiene che non è possibile creare ufficialmente discrepanze di trattamento tra uno Stato e l’altro e quindi dice sostanzialmente che quando si verifica questo, va eliminato lo Stato “zoppicante” dal gruppo, altrimenti si rischia di affondare anche gli altri. Prende la parola un altro uomo, piu’ imponente nel suo fare, si alza in piedi addirittura, mostra dei prospetti, ne distribuisce una copia a tutti. Rappresenta a tutti un’operazione segreta in cui l’economia (e alcuni bilanci di Stati deboli) venga riequilibrata nel sistema mondiale, senza che la massa delle persone se ne renda conto. Aggiunge che le persone saranno così tanto impegnate a salvarsi, che non si renderanno conto di tutti questi meccanismi economici e finanziari. E’ come quando c’erano le guerre, quelle guerre dei libri di storia che tutti conosciamo. Questa è un tipo di guerra, diversa però……perché non servono più gli uomini al fronte con le armi. Oggi, dice, abbiamo un altro tipo di armi. Lui chiama questa guerra, col nome di “guerra psicochimica”. I prospetti consegnati convincono tutti. Ci si organizza tutti insieme per portare avanti questa operazione segreta. Trascorrono alcuni anni, la massa delle persone continua a vivere abbastanza bene, nessuno pensa che “il mondo possa finire”, non si pensa alle guerre. Ad un certo punto, come dal cappello di un mago, esce fuori un virus letale, il cui brevetto però era stato registrato 3 anni prima. Da chi era stato registrato? Proprio da qualcuno che faceva parte di quel gruppo. Ma nessuno se ne accorge, troppo impegnati a salvarsi. Nessuno quasi si accorge di quello che sta succedendo a livello macroeconomico, troppo impegnati a fare il massimo per salvare ognuno la propria famiglia e il proprio orticello. Vedo gente correre, impazzire, inveire l’uno contro l’altro, morire. Quando vedo la morte….non riesco più a stare nel sogno, è un incubo troppo brutto, mi sveglio.

Mi sono portata con me questo sogno tutto il giorno. Sono stata sempre agitata oggi a pensare che la cattiveria umana non può veramente arrivare a tanto. Infatti era un sogno.

Poi ragionando ancora più a fondo mi sono analizzata. Ho pensato che la mia mente e la mia anima hanno in qualche modo trovato una strada per giustificare il buon Dio. Non è possibile che il buon Dio e la meravigliosa natura da Lui creata, abbiano permesso tutto questo. La mia mente ha preferito pensare che ci sia l’uomo a manovrare tutto questo.

E’ trascorso un altro giorno. Sono ancora viva.

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Diario di:
una Dott. Comm.
Macerata:
10/03/2020
Hashtag:
#decreto #coronavirus #iorestoacasa #sogno

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