“Perché la cosa più bella di quando sei sperso e non sai più dove andare è che almeno sei libero di guardarti intorno e scegliere la via più facile“.
…i benefici a volte ci sono eccome
Fabio, imprenditore nel settore farmaceutico, ha deciso per esigenze interne di dotarsi di vetture aziendali per permettere ai propri agenti di spostarsi senza far uso della propria automobile.
“I miei dipendenti si spostano ovunque in Regione per presentare i nostri prodotti a strutture pubbliche e private, ma mi occorrerebbe proprio sapere se ci sono delle agevolazioni per chi acquista delle auto per scopi aziendali. Con questi continui cambiamenti di contributi, incentivi e manovre varie non è semplice stargli dietro…”
BENEFICIO ACCESSORIO E NON SOLO
Mi viene subito in mente di parlargli del fringe benefit, il cosiddetto “beneficio accessorio” che consiste nella concessione, al proprio dipendente, di un bene aziendale (un’auto, un cellulare o anche un pc) o addirittura la possibilità di poter accedere a dei servizi (buoni pasto, corsi di istruzione e formazione) indipendentemente dal fatto che avvenga nell’ambito dell’attività lavorativa.
Si tratta dunque di una tipologia indiretta di retribuzione, esente da imposte, che non si espleta nell’erogazione di denaro ma si tratta di un reddito in natura che va ad accumularsi con lo stipendio del lavoratore.
Nel caso specifico riportato delle autovetture la tassazione per uso promiscuo era legata esclusivamente al costo chilometrico come da indicazioni tabellari dell’ACI, in base alla tipologia dell’auto.
COSA È CAMBIATO DAL 1° LUGLIO?
Dal 1° luglio si sono messi in moto numerosi cambiamenti tra i quali emerge la modifica della tassazione per le vetture ad uso promiscuo in azienda.
A quanto sembra le nuove regole hanno stabilito che l’imposizione fiscale sarà più dura per i veicoli con percentuali inquinanti più elevate, mentre saranno agevolati quelli con emissioni di CO2 inferiori.
Se prima si teneva conto solamente del costo chilometrico, ora si impone di tener conto anche del livello di inquinamento del veicolo.
“E io che ne so quanto consuma la mia auto! Mica mi metto lì con un’asticella a vedere quanto inquinante è la mia auto!”
L’emissione dipende dalla tipologia di carburante e dalla classe di omologazione del veicolo (Euro 6, Euro 5 eccetera) ed è riportata nel libretto di circolazione. Il valore risultante deriva dalla moltiplicazione dei chilometri percorsi durante l’anno per il valore di emissione g/Km CO2.
Comunque senza scendere troppo nel dettaglio, come già detto verranno avvantaggiati i veicoli meno inquinanti e che l’aumento della tassazione avrà delle ricadute sia sul datore di lavoro, dovuto al versamento contributivo a proprio carico, che al dipendente stesso che si vedrà aggravarsi il valore delle imposte qualora si utilizzasse un’auto non ecologica.
NON SOLO SPINE PER GLI IMPRENDITORI
La nota positiva concerne la deducibilità dei costi concernenti la concessione dei veicoli dati ai propri dipendenti: i datori di lavoro potranno dormire sonni tranquilli in questo senso poiché non sono state apportate modifiche alle norme sulla deducibilità che resterà la stessa: rispetto del limite del 70%.