“Non facciamo quello che vogliamo e tuttavia siamo responsabili di quel che siamo“.
…caduta libera
Una corsetta mattutina è d’obbligo stamattina. Anche se l’aria è piuttosto frizzantina, fare dello sport aiuta a mantenere la concentrazione al lavoro e sicuramente aiuta il corpo a stare più in armonia con sé stesso.
Devo dire che mi serve anche per sfuggire da questo marasma di informazioni che circolano quotidianamente.
Tra i dpcm e le notizie che ci arrivano dai telegiornali e dai social media, non si sa più dove sbattere la testa…
LA CONFUSIONE REGNA SOVRANA
Il vaccino c’è o non c’è? È obbligatorio oppure no? Che si fa a Natale?
Tante domande e ancora tanta incertezza. E proprio in questo momento di maggiore difficoltà, circolano voci su una questione preoccupante: il sistema democratico sta retrocedendo, non solo in Europa ma in tutto il mondo.
Che significa che la democrazia è in recessione?
La recessione democratica si riferisce al declino della democrazia liberale o alla forza delle istituzioni democratiche nei paesi che in precedenza avevano un livello più elevato di libertà e democrazia.
Il termine, coniato dallo scienziato politico Larry Diamond, è analogo alla recessione economica che si riferisce a un declino dell’economia.
Un dibattito infiammatosi negli ultimi tempi e che gli studiosi attualmente discutono se effettivamente si possa parlare di una recessione democratica globale sia in corso
Proprio quest’anno Diamond ha affermato che il COVID-19 stava accelerando la recessione democratica.
Certamente non si può dire che quest’anno non sia stato movimentato: le crescenti proteste, l’affermazione di partiti politici definiti “populisti” ai vertici di molti Paesi dell’UE, l’uscita del Regno Unito dall’Unione, l’instabilità economica e naturalmente la diffusione del Covid-19 sembrano aver accelerato questo processo.
Inoltre le misure di austerità adottate per fronteggiare il disagio economico sembra che abbiano avuto effetto contrario a quello voluto, facendo acuire la rabbia popolare per il peggioramento della disuguaglianza sociale e degli standard di vita.
Così lo sviluppo dei social media ha sì rivoluzionato il modo di comunicare ma al contempo ha aperto le sue porte a una valanga di informazioni determinando una difficoltà di percezione tra ciò che è vero da ciò che invece non lo è (fake news), gettando le basi per un cambiamento persino nella partecipazione democratica.
LA BATTUTA D’ARRESTO
è stata poi causata dal virus che ha messo i cittadini di tutto il mondo di fronte a una vera prova di forza: periodi altalenanti di lockdown e isolamento forzato uniti, in alcuni casi, alla perdita di persone care e a una terribile recessione che ha investito ogni categoria lavorativa.
Quindi ecco che vediamo profilarsi due situazioni parallele: se da una parte si cerca di trovare una soluzione economica per favorire la ripresa di ciascun Paese membro, dall’altro la pandemia sembra essersi profondamente radicata in tutto il sistema politico e sociale.
NESSUNA SOLUZIONE SEMPLICE A UN PROBLEMA COMPLESSO
Quello che si prospetta nei prossimi mesi è assai arduo poiché si vuole salvaguardare l’economia eppure al contempo si deve cercare di tutelare la salute a discapito di ogni altra cosa.
Come faremo a gestire tutto mi chiedo non so….
Una soluzione semplice alla questione non c’è, ma forse con il passare dei giorni, delle settimane e dei mesi si potrà vedere effettivamente se esiste o meno uno spiraglio di luce che credo tutti noi auspichiamo più di ogni altro desiderio e che quotidianamente non ci fa perdere la speranza nel domani.