“L’uomo più ricco è quello i cui piaceri sono più a buon mercato“.
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Con il tasso crescente di giovani disoccupati in tutta Europa, fenomeno acutizzato dal pericoloso aumento della pandemia, i legislatori europei hanno richiamato l’attenzione degli Stati membri e della Commissione Europea su questa tematica nel tentativo di dare supporto alle precarie condizioni lavorative di molti ragazzi.
QUALE FUTURO?
Proprio i giorni scorsi è passata la proposta per la risoluzione sulla garanzia giovanile al Parlamento europeo che ha visto ben 574 voti favorevoli contro 77 contrari e 43 astenuti. Il nuovo testo condannerebbe definitivamente la consueta pratica di attivare tirocini, stage e apprendistati in forma gratuita che viene definita come “una forma di sfruttamento del lavoro dei giovani e una violazione dei loro diritti”.
L’attuale Presidente dell’Europarlamento David Sassoli ha sottolineato l’importanza di questa manovra, uno strumento che potrà inviare il giusto messaggio di corrispondere agli stagisti un’equa retribuzione.
L’appello del Parlamento si riflette sul Consiglio dei 27 Paesi che dovrebbero pronunciarsi sulla proposta rafforzativa nelle prossime settimane.
CROLLO DEI VALORI
Le ultime analisi statistiche sulla disoccupazione in Europa hanno rilevato una grave caduta ad agosto con tassi al 17,6%, cosa che necessita di un rafforzamento dei fondi da destinare al programma di garanzia giovanile per gli under30.
Tuttavia secondo molte parti interessate, il programma non è risultato all’altezza delle aspettative concentratosi sulla formazione continua piuttosto che sull’occupazione reale ed effettiva dei soggetti, dimostrando un basso livello qualitativo secondo i sindacati e i gruppi della società civile.
COSA ASPETTARSI
Per far sì che vengano maggiormente rispettati i diritti degli stagisti, i membri del Parlamento hanno incluso nella risoluzione una serie di regole, o meglio raccomandazioni, dirette agli Stati membri che permettano di incentrare il focus su di loro.
Secondo il testo decisivo la Commissione e gli Stati membri sarebbero chiamati a proporre uno strumento legale comune da poter utilizzare per assicurare e rinforzare una ragionevole remunerazione per i tirocinanti, gli stagisti e gli apprendisti all’interno del mercato del lavoro europeo.
A questo è stata aggiunta una critica ai Paesi dell’Unione Europea per aver contribuito alla riduzione delle risorse destinate al Fondo Sociale Europeo dal 15% al 10%, fondo destinato proprio a dare impulso all’occupazione giovanile sul territorio europeo.
Staremo dunque a vedere se ci saranno cambiamenti in questo senso…