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Macerata, lì 16 novembre 2020 – Business Blog
 

NovembreMacerata, lì 16 novembre 2020

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“Facile a scorgere è l’errore altrui, difficile è, invece, il proprio.

…ridare indietro

Caro diario, scrivo queste righe dopo un weekend segnato da cambiamenti importanti per la nostra Regione…pare che anche noi siamo passati dal colore giallo all’arancione, con conseguenze notevoli sui nostri spostamenti e sulle aperture di alcune attività.

Non stiamo giocando una partita a UNO, è una cosa piuttosto seria!

Per caso leggo alcuni commenti al post del Presidente della Regione Marche che aveva annunciato, già da venerdì,

IL CAMBIO COLORE

e a tal proposito mi prende un certo scoraggiamento, sentimento derivante dalla profonda ignoranza delle procedure che riguardano le modalità di attribuzione del colore. Più precisamente c’è chi lega questa scelta a una questione politica – ala politica X assegna il colore più penalizzante a chi non gli va a genio o che segue la corrente opposta a X.

Appare molto come un classico ragionamento da bar, fatto da chi non possiede i giusti elementi di valutazione – né pare voglia approfondire di più andandoseli a cercare – che, per evitare di far collassare il proprio sistema neuronale, butta lì una conclusione mescolandoci la politica.

“La politica è come il prezzemolo, sta bene dappertutto”. Ma è proprio così?

Per capire meglio come funziona mi metto a cercare queste informazioni, per capire come effettivamente avviene la determinazione della gravità.

CON LA RETE È PIU’ SEMPLICE!

Effettivamente le informazioni che cercavo sono piuttosto semplici da reperire in internet, anche perché sono pubblicate sui siti istituzionali.

Con grande sorpresa di chi dice il contrario, viene fuori che la scelta non deriva da una questione politica ma il Ministero della Salute applica semplicemente il Decreto Ministeriale approvato il 30 aprile scorso con il consenso delle Regioni. Queste ultime in pratica forniscono i dati per poter fare le dovute valutazioni che alla fine determinano il colore da attribuire.

Sostanzialmente sono le Regioni a darsi il colore, in base ai dati raccolti.

ATTENTI AI 21 INDICATORI!

Nello stesso Decreto di aprile sono stati approvati dei criteri per il monitoraggio del rischio sanitario…da lì i 21 indicatori dei quali 16 sarebbero obbligatori e 5 invece facoltativi.

Questi indicatori permetterebbero di effettuare delle stime su tre ambiti:

  1. tasso di probabilità di diffusione del contagio;
  2. impatto del contagio sulla popolazione considerata;
  3. resilienza a livello territoriale.

Per quanto concerne il primo punto, il soggetto chiamato a rispondere è l’indice Rt (l’indice di contagio del virus) attraverso il quale si studia l’aumento dei casi confrontandoli con la settimana precedente, l’aumento dei focolai e i criteri di autovalutazione.

Per quanto riguarda l’impatto, si tiene conto di criteri qualitativi come la percentuale di occupazione dei posti letto e l’aumento dei casi tra persone con più di 50 anni.

Infine riguardo la resilienza territoriale, si considerano elementi quali l’aumento percentuale dei positivi al tampone, la quantità di risorse umane a disposizione, la capacità di eseguire delle indagini epidemiologiche e i rilevatori di criticità forniti dalle Regioni.

TANTI DATI, MA POI?

Una volta che tutti i dati necessari sono stati raccolti, si ricerca un eventuale superamento o meno di ciascuno dei tre punti sopra elencati. Dopodiché si valutano la probabilità di diffusione del contagio e l’impatto che questo ha sulla popolazione.

Lo stesso procedimento che si esegue nella stesura dei bollettini di allerta meteo.

Tutto questo minestrone di informazioni viene combinato per definire la matrice di rischio alla quale segue il calcolo del livello di rischio stesso. Dunque se per esempio si riscontrano tanti campanelli di allarme, tanti segnali di allerta sulla resilienza territoriale, il livello di rischio automaticamente sale

…ed ecco come siamo passati dal giallo all’arancione.

Al contrario se invece vengono rilevate poche o nessun tipo di rischio su uno dei tre aspetti indicati sopra, il livello di rischio passerà da arancione a giallo o dal rosso all’arancione.

Per concludere dunque consiglierei di non dare giudizi affrettati sulle cose, come fosse una chiacchierata al bar sotto casa…bisogna sempre ricercare il perché di determinate decisioni soprattutto se si tratta di questioni delicate e complesse come queste!

Diario di:
una Dott. Comm.
Macerata:
16/11/2020
Hashtag:
#attribuzione #colore #ricerca #diffusione #contagio #resilienza

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