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Macerata, lì 2 settembre 2020 – Business Blog
 

SettembreMacerata, lì 2 settembre 2020

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“La misura dell’intelligenza è data dalla capacità di cambiare quando è necessario.

risparmiare non dispiace

A qualche giorno dall’inizio delle scuole, con ancora tanti dubbi su come sarà l’inizio di questo nuovo anno scolastico rimane solo qualche certezza.

Possiamo accontentarci infatti di almeno una guida nella detrazione delle spese scolastiche per quest’anno. Per chi non l’avesse ancora fatto, fino alla fine di questo mese sarà possibile presentare la documentazione relativa alle spese sostenute e compilare così il 730.

INNALZAMENTI E OBBLIGHI DA RISPETTARE

Le ultime modifiche presenti nei decreti sono ad oggi più favorevoli a noi genitori, con un innalzamento dell’importo massimo detraibile pari a € 800 per ciascun figlio a carico.

La postilla da tenere a mente da quest’anno è che, come per determinate spese mediche, anche per le spese di istruzione si richiede obbligatoriamente il pagamento tracciato, vietando in qualsiasi modo la formula in cash.

Per ciascuna annualità, a partire dalle prime fasi dell’istruzione infantile, ossia dalla scuola materna fino alle superiori, per tutti gli istituti pubblici e privati il rimborso IRPEF massimo equivale a € 152 conteggiando il 19 % delle spese.

COSA È VERAMENTE DETRAIBILE?

A questo punto ci si chiede cosa si può detrarre dalle spese di un figlio: i libri? Le tasse? La mensa?

Non tutto ciò che si versa agli istituti scolastici è detraibile purtroppo…ma non bisogna disperare perché molte delle spese più importanti lo sono:

  • contributi obbligatori o volontari alla scuola che possono essere di qualsiasi natura (es. fotocopie, materiale didattico ecc.);
  • retta e tasse scolastiche;
  • costo sostenuto per ampliare l’offerta formativa dell’istituto (es. corsi di lingua, teatro ecc.);
  • mensa;
  • gite scolastiche e scuolabus.

Come si può ben vedere non rientrerebbero invece nella lista sopra le spese per l’acquisto di manuali – per scuola media e superiori – materiale di cancelleria e l’acquisto di strumenti musicali.

Che dire invece della frequenza dell’università?

Anche per l’istruzione post diploma le spese massime detraibili corrispondono al 19% e sono relative a:

  • immatricolazione e iscrizione (comprensiva degli anni fuori corso) presso istituti statali e privati, sia italiane che straniere) e per corsi di specializzazione e di perfezionamento;
  • spese relative al conseguimento della laurea e soprattasse relative a esami di profitto.

Il Miur inoltre ha fornito un’ulteriore specifica per questo livello di studi individuando una diversa tipologia di detraibilità a seconda dell’area geografica nella quale è ubicata l’università (nord, centro, sud e isole) e in base all’area disciplinare prescelta (medica, sanitaria, scientifico-tecnologica, umanistico-sociale).

NON SI FINISCE MAI DI STUDIARE…

Per i cervelloni che proseguono i loro studi con corsi di dottorato, specializzazioni varie o master universitari, c’è la possibilità di portare in detrazione le spese effettuate.

In qualunque caso le spese sostenute debbono essere documentate con attestazioni, ricevute di bonifico, bollettini ecc., con l’indicazione della causale e l’intestazione del soggetto destinatario.

Non sono obiettivamente alti i rimborsi……ma quello che noto è che molti nemmeno lo sanno che possono portare in detrazione queste spese, quindi non le conservano e non le indicano nella dichiarazione dei redditi.

Diario di:
una Dott. Comm.
Macerata:
02/09/2020
Hashtag:
#detrazioni #formazione #scuola #istruzione #universita #spese #esclusioni

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