“Lascio agli altri la convinzione di essere i migliori, per me tengo la certezza che nella vita si può sempre migliorare”.
Finalmente è uscito il decreto rilancio. Numerose le domande nella testa, consapevole del fatto che nei prossimi giorni molte saranno le chiamate che riceveremo per avere dei chiarimenti in merito a questa nuova disposizione.
La misura che mi colpisce particolarmente sono i contributi a fondo perduto per le imprese che abbiano avuto ricavi inferiori a 5 milioni di euro e un fatturato (ad aprile 2020) almeno di due terzi inferiore rispetto allo stesso mese nell’anno scorso.
Ma come verrà stabilito l’importo del contributo?
Tale valore sarà deciso calcolando la differenza percentuale tra fatturato e corrispettivi relativi appunto ai due periodi (2019 vs 2020). Nello specifico sarà concesso il 20% per tutti coloro che hanno ricavi o compensi sotto i 400mila euro, il 15% per quelli compresi fra 400mila e 1 milione e infine il 10% per valori compresi tra 1 e 5 milioni di euro.
Spicca tra le altre misure adottate per le imprese il credito di imposta pari al 60% per gli affitti pagati relativi ai mesi di marzo, aprile e maggio per le PMI con ricavi inferiori ai 5 milioni di euro e che abbiano subito una perdita del fatturato rispetto allo scorso anno di almeno il 50%. Altro che 50% per alcune attività!
E’ stato invece previsto che per le strutture turistico – alberghiere non serva questa indicazione, in quanto il credito d’imposta verrà concesso indipendentemente dal fatturato rilevato dello scorso anno.
Un’altra nota positiva per tutte le aziende che abbiamo fatturato fino a 250 milioni di euro è l’eliminazione del saldo Irap per il 2019 e dell’acconto dovuto per il 2020.
In serata ricevo la chiamata di un cliente che mi chiede informazioni sul funzionamento delle spese per la messa in sicurezza. Gli rispondo che in questo caso è stato previsto un credito d’imposta del 60% per le spese di investimento utili alla riapertura delle proprie attività, garantendo le misure di contenimento stabilite e il rispetto delle ultime norme in materia sanitaria.
Quindi rientrano gli interventi di adeguamento degli spazi comuni quali ad esempio di spogliatoi e l’installazione di componenti di arredo per garantire la sicurezza (pannelli divisori ecc) e dispositivi per il controllo dei dipendenti (termoscanner ecc).
Un’altra importante decisione riguarda lo sconto sulle bollette dell’energia elettrica per le piccole attività produttive relative ai mesi di maggio, giugno e luglio. Riduzioni che verranno gestite dall’Autorità di Regolazione per l’energia (Arera).
Infine – ma non meno importanti- sono le modifiche relative alle scadenze fiscali. La maggior parte dei versamenti con scadenza in questo periodo sono stati posticipati al 16 settembre. In particolare sono sospese fino a tale data i pagamenti dell’IVA, delle ritenute, dei contributi e delle varie cartelle esattoriali come pure degli avvisi bonari e degli atti di accertamento. Gli importi sospesi potranno essere pagati o in un’unica soluzione oppure divisibili in 4 rate uguali.
Per le attività alberghiere e gli stabilimenti balneari che si preparano ad aprire per la nuova stagione è stato cancellato l’acconto IMU del mese di giugno solo nel caso in cui ci sia piena coincidenza tra proprietario e gestore dello stesso.
Il decreto Rilancio è lunghissimo e molto confusionario nella scrittura.
Non è facile da comprendere.
Concludo la mia giornata lavorativa con tanta delusione: ci sono voluti 2 mesi per tirare fuori un decreto, per l’attuazione del quale occorrono ben 98 ulteriori decreti attuativi.
Se vuoi sapere come far ripartire la tua attività in tempi di crisi manda un whatsapp al numero 379 1186047, una mia collaboratrice ti richiamerà spiegandoti la mia strategia e come lo studio della crisi e dell’insolvenza mi ha insegnato a curare le aziende.