“Noi sentiamo che, anche una volta che tutte le possibili domande scientifiche hanno avuto una risposta, i nostri problemi vitali non sono ancora neppur toccati“.
…quando si dice il destino
Chi non ha mai sperato di possedere uno zio d’America e di scoprire all’improvviso che questi è deceduto e che ci ha lasciato in eredità un’enorme fortuna che ci permetta di campare di rendita a vita?
Beh purtroppo a me non è ancora accaduto, ma a un mio cliente è capitata una questione simile alquanto intricata.
Il soggetto di questa storia è un lontano cugino del quale Giovanni non aveva avuto notizie da tempo. Durante la sua infanzia aveva sempre trascorso l’estate a casa sua, divertendosi un mondo.
Ora che era diventato adulto non si vedevano spesso se non per quale rimpatriata tra parenti di tanto in tanto. Fatto sta che improvvisamente il cugino Livio muore senza che ci fossero parenti stretti o un testamento scritto.
QUESTIONI DI LASCITI
Giovanni, si chiede se nonostante sia morto senza avere figli, nipoti, fratelli o sorelle ci fosse la possibilità di poter ricevere in eredità qualcosa di Livio.
Non avendo lasciato alcun testamento la procedura sarebbe quella della successione ereditaria, il che non sembra una questione semplice dato che parenti di grado lontano potrebbero essere parecchi.
Occorre sapere che comunque il patrimonio di una persona deve per forza avere un erede che se ne prenda cura, e in questi casi interviene la legge che va a regolare la successione legittima. I primi a beneficiare dell’eredità ovviamente sarebbero i parenti stretti.
In assenza di questi come si risolvono eventuali dispute tra lontani parenti?
ALLA RICERCA DELLA LEGGE DINASTICA
Ed è qui che entra in gioco l’analisi dell’albero genealogico: si parte chiarendo chi sono i parenti di grado più vicino tra quelli più lontani e si escludono quelli con grado di parentela oltre il 6° grado.
Essendo un cugino dunque, parliamo di un parente di 4° grado e in assenza di altri componenti di grado più vicino Giovanni può tranquillamente ereditare il suo patrimonio anche nel caso di concorso con altri cugini.
Diversamente se gli zii del defunto fossero in vita, la questione sarebbe differente: in questo caso si ascende al 3° grado, per cui Giovanni potrebbe essere totalmente escluso dall’eredità. Un vero peccato, tra le altre cose, che la madre di Giovanni sia anch’ella zia di Livio ma purtroppo sia defunta e proprio per questa ragione il diritto ereditario venga perduto.
PER FARE UN PO’ DI LUCE SULLA QUESTIONE
Per chiarire la questione…se ci sono degli zii in vita, questi riceveranno in eredità i beni di Livio a discapito di Giovanni. Il fatto di avere la madre imparentata con il defunto, perita prima del caro nipote, compromette la possibilità di ereditare la propria quota.
Si terrà conto sì della regola del parente lontano, ma di quello di grado più vicino cosa che automaticamente escluderà quello più lontano con grado di parentela più elevato.