“Tutto ciò che vediamo o ci par di vedere non è altro che un sogno nel sogno”.
Il nuovo decreto ci impone di restare ancora in sospensione di vita fino al 13 aprile.
Sembra meno pesante rispetto ai primi giorni, come se una sorta di abitudine ad un certo punto ci consenta di vivere più tranquillamente. Si diventa anzi dipendenti di ritmi nuovi, la colazione fatta con tutta calma, qualche telefonata piacevole con qualcuno che non sentivi da tempo, un film la sera.
C’è poi il tempo di riflettere su se stessi, sul presente, su quello che sarà il futuro.
Se mi facessero la domanda su quali siano gli argomenti trattati in questi giorni fra le consulenze, tra le top ten c’è il testamento. Mi chiamano infatti varie persone in questi giorni per chiedermi come funziona, come si scrive, cosa deve prevedere, cosa fare perché sia valido.
L’art. 587 del codice civile definisce il testamento come:
“Un atto revocabile con il quale taluno dispone, per il tempo in cui avrà cessato di vivere, di tutte le proprie sostanze o di parte di esse”.
Il testamento non è l’unico strumento possibile per poter disporre dei propri beni dopo la morte. C’è anche l’istituto del trust, ma è complicato da spiegare alle persone più anziane.
Inoltre il trust è un atto libero ma non revocabile, mentre le prerogative essenziali del fare testamento è proprio la libertà e la revocabilità da parte di chi lo ha disposto. La libertà è piena in mancanza di familiari prossimi; se invece colui che predispone il testamento ha parenti stretti, può disporre per testamento solo di una parte del proprio patrimonio.
Mi ha chiamato Carlo oggi pomeriggio per chiedermi se il figlio può scrivere in un foglio il suo testamento. No, purtroppo (o per fortuna) perché il testamento è un atto personale, non può essere redatto da terzi o da un rappresentante.
Mi chiede addirittura se il figlio può scrivere il volere suo e quello della moglie congiuntamente, ma purtroppo anche in tal caso devo rispondere negativamente: il testamento congiunto, cioè un atto unico in cui due persone dispongono a favore di un terzo, è vietato.
E’ altresì vietato il cd. testamento reciproco, cioè un atto unico con il quale due persone dispongono dei propri beni in modo simmetrico, ovvero uno a favore dell’altro. Infine sono altresì nulli i patti successori, cioè ogni disposizione successoria contenuta in un contratto o legata a disposizioni successorie di altri.
Dico a Carlo che se proprio vuole fare il testamento, in questo momento in cui è complicato, nonché pericoloso, uscire di casa (anche se i Notai sono aperti), la forma più semplice che può adottare è quella del testamento olografo.
Gli spiego che deve semplicemente scrivere di suo pugno il suo volere. Lo può fare su qualsiasi foglio, purché ci metta anche la data e la sua firma. Non è necessaria la presenza né di un Notaio, né di testimoni.
Carlo mi dice: “Ma dottoressa, io ci vedo poco, come faccio?”
Gli rispondo che non deve rispettare particolari schemi o forme e che non è importante che sia scritto bene, purché si comprenda bene la sua volontà.
Mi chiede anche se quello che scriverà avrà una validità immediata e faccio fatica a non sorridere, con una certa tenerezza dentro di me. No, Carlo, il testamento ha effetto solo dopo che non sarai più in questa Terra. Mi risponde così:
“Cara dottoressa, se per caso esco in giardino e mi prende il Corona, sarà valido quasi subito!”
E mi fa tenerezza anche in questa sua osservazione. Carlo è una persona anziana, era un ragazzino quando ha vissuto il periodo della guerra e mi racconta che ora è tutto molto peggio….
”all’epoca sentivamo il passo dei militari e sapevamo che potevamo essere in pericolo. Adesso combattiamo contro un fantasma!”
Penso dentro di me che ha perfettamente ragione e che le persone della sua età non meritavano di vivere un’altra guerra.
Continuo a dargli tutti i consigli perché il suo testamento sia valido:
- deve essere scritto per intero di suo pugno;
- deve riportare la data precisa (giorno, mese, anno) in ogni pagina – se non la contiene non si può sapere quale sia l’ultimo scritto e soprattutto può essere messa in dubbio la sua capacità di intendere e di volere, per cui potrebbe essere annullato da chiunque ne abbia interesse;
- deve firmare ogni pagina, altrimenti il documento è nullo;
- può essere scritto su fogli di qualsiasi tipo, i fogli vanno numerati in ordine;
- può restare conservato in casa sua oppure affidarlo ad una persona di sua fiducia o portarlo da un Notaio.
A questo punto mi chiede se, in busta chiusa, può essere portato al Notaio da suo figlio: anche su questo purtroppo devo rispondere negativamente. Il deposito di un testamento olografo presso un Notaio può avvenire esclusivamente a cura di chi lo ha scritto: nessuno può depositare testamenti altrui.
Carlo resta un po’ deluso dalle mie risposte, ma la legge dice questo e io non posso fare altro.
Infine mi chiede se posso spedirgli una mail, con impostate le frasi del suo volere dettate al telefono, così che lui possa ricopiare.
“Mi dispiace Carlo, io non lo posso fare. Purtroppo lo devi scrivere tu.”
Un po’ avvilito (e stanco) mi dice che avrebbe avuto altre domande da farmi sul trattamento fiscale dei beni in fase di successione, nonché sulle opportunità di suddivisione dei suoi averi.
“La chiamo i prossimi giorni dottoressa.”
Stasera mi aspetta la terza puntata della serie su Freud, ma prima mi regalo la mia solita tisana, che stasera mi comunica:
“Be proud of who you are”.
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