Mi sono svegliata un po’ pensierosa stamattina per quell’incontro di cui ho scritto ieri.
Per restare serena ho iniziato la giornata con mezz’ora di meditazione, poi un po’ di preghiera e infine una bella doccia calda. Mi aspettavo infatti un incontro un po’ particolare, un po’ freddo, vista la tipologia di persona che avrei visto. Lo so perfettamente che l’energia positiva si irradia con il solo pensiero. Ma è molto piu’ facile da dire, piu’ difficile poi da mettere in pratica. Come so anche perfettamente che è importante che io ricordi sempre a me stessa di accettare semplicemente tutto quello che succede.
Ho corso (come tutte le mattine) per portare i figli a scuola. L’appuntamento sarebbe stato alle 10,00 e allora sono passata a studio. Ho firmato qualcosa sopra la scrivania, ho letto qualche mail e poi….io non so come…Fantozzi rispetto a me è niente……improvvisamente ho rotto il tacco di una scarpa! Nessun problema se non fosse che sono dovuta tornare a casa, cambiare scarpe e…..stavo facendo tardi, la miseria della miseria!!
Ho corso tanto, ma sono arrivata da Luigi con un quarto d’ora di ritardo. Mi ha accolto subito in maniera gentile, ma ha esordito subito con questa frase: “professionalità significa puntualità, efficienza, organizzazione!” Potevo raccontargli cosa mi era successo stamattina?? No, mi sono detta di no, per cui ho pensato che era meglio che incassavo la critica, scusandomi.
Un po’ arrabbiatino, mi ha formulato la sua prima domanda, anticipandomi che mi aveva chiamato sapendo che il mio studio si occupa anche di fiscalità sportiva. La domanda è stata: “Voglio aiutare un mio amico, Presidente di un’associazione sportiva dilettantistica, che ha ricevuto un avviso di accertamento piuttosto pesante. All’associazione sportiva ci tengo perché ci gioca a calcio mio nipote, che è il vero sole della mia vita”. Gli chiedo di raccontarmi come è andato il controllo. Si tratta di una di quelle associazioni “di paese” che insegnano ai bambini a giocare a calcio.
Mi ha raccontato che non hanno praticamente mai tenuto una contabilità che si possa chiamare tale e così l’organo accertatore l’ha considerata un ente commerciale e ha recuperato tutte le imposte. Ho chiesto se almeno avessero un libro soci e se i soci fossero tutti regolarmente tesserati ad una Federazione o a un ente di promozione sportiva. Luigi mi ha risposto che, per quanto ne sa, questo c’è, ma purtroppo non hanno mai considerato l’importanza della contabilità e tantomeno degli adempimenti fiscali. Non sono restata inorridita, perché so che le persone usano tenere così le associazioni di ogni genere; sono abituata a dire che tutte quelle categorie che godono di agevolazioni fiscali non vanno mai prese sotto gamba ma vanno invece tenute ancora meglio di ogni altra attività. Gli ho detto di procurarsi e consegnarmi i processi verbali di constatazione e che, una volta valutato quanto scritto dall’organo accertatore, presenteremo intanto le prime memorie. Gli ho spiegato che questo deve essere fatto subito, prima che venga scritto l’avviso di accertamento. Occorre inoltre mettere a posto la contabilità degli anni oggetto di accertamento, anche se la tardiva consegna della stessa potrebbe comportare il fatto che l’organo accertatore non ne tenga conto.
Mi ha chiesto poi si è vero e per quale motivo il Presidente sarebbe considerato responsabile in solido con l’associazione. Gli ho spiegato che si tratta di un’associazione non riconosciuta e in quanto tale in capo al rappresentante legale cadono a cascata tutti i debiti, se non pagati dall’associazione.
Lui a quel punto è diventato ancora un po’ più serio, ma l’ho sentito soddisfatto e quindi piu’ accogliente, come se fosse felice di aver trovato chi gli aveva fornito risposte valide. A questo punto ho sentito caduta ogni barriera dovuta al mio ritardo. E a quel punto addirittura mi ha offerto anche un caffè, che io non rifiuto mai.
Ho iniziato ad essere anche io piu’ sollevata; è stata una delle tante situazioni dove la professione tecnica tende una mano all’umanità e si dispiega tra le sue sfaccettature.
Penso che saper dare una risposta al cliente allevia la sua preoccupazione, anche se non risolve il problema. Nulla è in grado di modificare quello che è oggettivo, il mio ritardo, l’errore (o l’ingenuità) di un rappresentante legale che si ritrova ad essere bersaglio di sanzioni, un avviso di accertamento a cui bisogna tenere testa. Nulla dicevo modifica quello che è avvenuto, la traccia di quello che facciamo resta per sempre. Però è pure vero che tutto è alleviabile se ci spostiamo nella lunghezza d’onda della percezione di ciò che veramente è importante: il rapporto umano.
La mia giornata è continuata con altri vari appuntamenti, telefonate e studio.
Arriva la sera velocemente. E’ finita un’altra giornata nel corso della quale mi sono portata dentro una bella sensazione (forse di sollievo per aver fatto l’incontro per cui ero pensierosa).
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