“L’innovazione è lo strumento specifico dell’imprenditoria. L’atto che favorisce il successo con una nuova capacità di creare benessere“.
…a volte basta solo una spinta
Il Decreto Rilancio ha tanti incentivi e contributi che ormai è quasi difficile enumerarli tutti. Tra questi spiccano delle novità a sostegno delle imprese innovative.
Da una parte sono state rafforzate le misure già note, d’altra parte sono stati proposti nuovi incentivi e benefici.
Innanzitutto il Dl Rilancio ha prorogato il termine di permanenza delle imprese nella sezione speciale del Registro Imprese di un anno. Tale proroga è una decisione utile perché permetterebbe la fruizione delle agevolazioni fiscali per altri 12 mesi.
NON MALE DIREI!
Quali sarebbero queste benedette novità?
Il potenziamento dei finanziamenti a tasso zero dello Smart & Start è uno di questi! Copre l’80% delle spese sostenute per l’acquisto di macchinari, brevetti, hardware, software e tutto ciò che concerne il marketing e l’ampliamento delle conoscenze tecniche.
E per i contratti di ricerca?
È stato ampliato il credito d’imposta per attività di ricerca e sviluppo anche per questo tipo di categoria. Il calcolo del credito d’imposta si estenderebbe a un importo pari al 150% del valore totale delle spese.
E POI CI FU UN ANGELO…
niente di etereo, mi riferisco al ruolo del business angel, il quale ha assunto un ruolo importante nella realtà delle start-up e dell’equity crowdfunding, un investitore informale nel capitale di rischio, che si occupa di accompagnare e di agevolare, con la propria esperienza, lo sviluppo di una start-up.
Per questo tipo di figure sono stati concessi 10 milioni di euro, nella forma del regime de minimis.
Ma per gli investitori non c’è nulla?
e invece sì, sono possibili delle detrazioni fiscali pari al 50% per gli investimenti in capitale sociale nelle imprese innovative fino ad un massimo di € 100.000,00 per ciascun periodo d’imposta. Tali investimenti possono essere fatti sia in forma diretta che tramite forme di investimento collettivo.
INFINE NON C’E’ DA DIMENTICARE
Il Fondo venture capital e quello per il trasferimento tecnologico.
Il primo avrà a disposizione altri 200 milioni a sostegno degli investimenti di capitale e altri strumenti che prevedano un rimborso di quanto effettuato. In questo caso si attende ancora l’uscita del decreto da parte del Ministero per lo Sviluppo Economico.
Il Fondo per il trasferimento tecnologico avrebbe come dotazione iniziale 500 milioni di euro a favore della collaborazione tra soggetti pubblici e privati allo scopo di realizzare progetti innovativi e gli spin-off – cioè la divisione o l’ufficio che originariamente costituiva parte di una società e che ora si è resa indipendente.